lunedì 18 giugno 2018

Le guerre codarde di Salvini & C. ci coprono di vergogna di fronte al mondo

E’ un vecchio trucco dei regimi quello di inventarsi nemici e muovere guerre per aumentare i propri vacillanti consensi. Mussolini mosse guerra alle “plutocrazie” e finì molto male per lui e per il Paese. Matteo Salvini giustamente non vuole correre questi rischi e pertanto si è scelto un nemico su misura, con il quale la guerra sia facile e relativamente poco dispendiosa, e la vittoria certa per quanto poco onorevole. E’ così che l’uomo forte dell’attuale governo, con il suo codazzo di pentastellati amorfi e tecnocrati riciclati, ha dichiarato guerra ai poveri che, spinti dalla fame e dai conflitti, cercano sopravvivenza in Europa.
Le vittime già si contano a centinaia, affogate nel Mediterraneo o massacrate a suon di stupri e torture nei lager delle milizie libiche alleate del Nostro, come già del suo predecessore e ispiratore Marco Minniti. Lontani i tempi in cui la Marina militare italiana, con l’operazione Mare nostrum, dava al mondo un esempio luminoso di solidarietà e protezione degli afflitti. Oggi militari, poliziotti e carabinieri sembrano pedine inconsapevoli al servizio delle disumane strategie di Salvini & C.

Alla foga contro i migranti Salvini unisce l’insulto contro governi e popoli amicicome quello tunisino, e lo sventolamento trumpiano della bandiera del protezionismo economico per beneficiare questa o quella categoria. Ma soprattutto il neoliberismo all’ennesima potenza. La flat tax per far diventare più ricchi i ricchi e più poveri i poveri e silurare definitivamente i servizi pubblici già disastrati. Ma anche l’impegno a rivedere la legge contro il caporalato, una delle poche misure positive varate negli ultimi anni a dimostrazione del fatto che i migranti come schiavi vanno pure bene, purché non alzino la testa e reclino i propri sacrosanti diritti di lavoratori. Altrimenti faranno la fine di Soumalya Sacko.di 

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