giovedì 29 ottobre 2020

Covid, zero contagi in Australia, Giappone e Corea: come hanno fatto?

 In Occidente, la situazione della pandemia è piuttosto drammatica: la curva dei casi giornalieri cresce in maniera vertiginosa, e gli effetti della seconda ondata stanno mettendo in ginocchio, in particolare, Europa e Stati Uniti. Diverso è per alcuni paesi dall’altra parte del globo, dove i contagi Covid sono praticamente azzerati.

Quasi azzerati i contagi Covid

Nonostante il virus circoli ancora in Asia (come dimostrano le situazioni di India, Malesia, Bangladesh, Indonesia), Covid sta registrando cifre sempre più basse, con solo qualche decina o centinaia di contagi giornalieri: accade in Estremo Oriente, che, dopo le severe norme imposte nella primavera dell’anno corrente, stanno vivendo oggi al riparo dal virus.Si tratta di paesi come Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Singapore, Thailandia ma anche Australia e Nuova Zelanda Cosa hanno fatto questi Paesi per riuscire a controllare e limitare la diffusione del virus?

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Giappone Il Giappone conta meno di 700 contagi e solo 5 morti. I tecnici della sanità hanno utilizzato il “tracciamento retrospettivo”, che consiste nel percorrere a ritroso i movimenti del paziente molto prima del contagio. Oltre all’utilizzo della mascherina (già indossata abitualmente prima della pandemia) e alla limitazione degli spazi chiusi e affollati, le autorità si sono affidati a tecnologie informatiche e intelligenza artificiale, determinanti anche per la pratica dei test.

CoreaIn Corea del Sud, fondamentali sono stati la forte digitalizzazione e i Big Data. Le politiche di tracciamento hanno setacciato tutto e tutti attraverso app per smartphone e raccolte di dati ottenuti dalle “tracce” lasciate da carte di credito o immagini di videocamere in luoghi pubblici.

Cina Anche Pechino punta sull’intelligenza artificiale e i Big Data. Per scongiurare la seconda ondata, sono in atto test a tappeto. Nell’area del Kashgar (città dello Xinjiang), si sta completando il prelievo dei campioni sugli oltre 4,7 milioni di residenti dopo la scoperta di un nuovo focolaio: lo screening di massa ha evidenziato altri 26 asintomatici facendo salire il totale a 164.

Australia L’Australia, ad oggi, ha contagi e morti quasi azzerati. La via scelta dalle autorità è stata quella della chiusura totale, (come per la Nuova Zelanda): non era permesso a nessuno di entrare o uscire dalla regione se non per motivi di stretta necessità ed era prevista una rigorosa quarantena verso chiunque provenisse dall’estero. Melbourne, dove si è contato il 90% dei 905 morti per Covid dell’intera nazione, è uscita ora da un lungo lockdown durato 112 giorni.

mercoledì 28 ottobre 2020

E' uscito "il cassanesene l'eco dell'Irpinia" di novembre 2020. Il direttore Enrico Mongiello vi augura buona lettura


 

Von der Leyen, potremo vaccinare 700 milioni di persone Commissione ribadisce invito a Stati a condividere dati

 BRUXELLES - "La situazione del Covid-19 è molto grave. Dobbiamo intensificare la nostra risposta dell'Ue". Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

"Oggi stiamo lanciando ulteriori misure nella nostra lotta contro il virus; dall'aumentare l'accesso a test rapidi e preparare campagne di vaccinazione a facilitare il viaggio sicuro quando necessario - ha aggiunto -. Invito gli Stati membri a collaborare strettamente. Misure coraggiose intraprese ora aiuteranno a salvare vite umane. Nessuno Stato membro uscirà in s
icurezza da questa pandemia fino a quando non lo faranno tutti".

"Nel miglior scenario possibile, gli accordi per l'acquisto anticipato dei vaccini" anti-Covid "che abbiamo con le società farmaceutiche prevedono un range tra i 20-50 milioni di dosi consegnate ogni mese, da quando le prime società saranno pronte. Se tutti i candidati che abbiamo per la produzione dei vaccini avessero successo, nel 2021 avremo 1 miliardo e 220 milioni di vaccini. Ma anche se tutti i candidati non dovessero riuscire, potremo vaccinare 700milioni di persone" ha detto Von der Leyen.

"Domani i capi di Stato e di governo si riuniranno virtualmente, l'obiettivo è proprio coordinarsi meglio. Io chiederò loro una maggiore condivisione di dati con la piattaforma dell'agenzia europea Ecdc. Creeremo una piattaforma europea di consulenti scientifici nazionali sul Covid per lo scambio di informazioni e le strategie", ha detto la presidente della Commissione europea.

venerdì 23 ottobre 2020

L'Irpinia sta male

 L’Irpinia e il tempo libero, un binomio che proprio non riesce a funzionare. Lo certifica meglio delle parole la classifica del “Sole 24 ore” che pone la provincia al posto numero 100 sulle 107 province italiane prese in considerazione. Sulla base di 12 indicatori (densità turistica, permanenza media nelle strutture, ricettività e natura, tutti gli spettacoli, ristoranti e bar, librerie, cinema, teatro, spesa in cinema e teatro, concerti, mostre ed esposizioni, sport), l’Irpinia sta messa decisamente male.

Montella: La sagra della castagna causa covid 19, non si farà

 


Covid: contagi oltre i 19mila. Record di tamponi, 182mila In calo le vittime, 91 in 24 ore. Arcuri: 'Su 6.628 posti di terapia intensiva disponibili in Italia il 15% è occupato da pazienti Covid'.

 Continuano a salire i contagi per Covid in Italia: secondo il bollettino del ministero della Salute l'incremento nelle ultime 24 ore è di 19.143, individuati con 182.032 tamponi, il numero più alto dall'inizio dell'emergenza. Il totale dei contagiati - comprese vittime e guariti - sale a 484.869. In calo invece l'incremento delle vittime, 91 in un giorno (ieri erano 136) che portano il totale a oltre 37mila (37.059) .

Su 6.628 posti di terapia intensiva oggi disponibili in Italia il 15% è occupato da pazienti Covid, percentuale che scende all'11% se si considerano anche gli ulteriori 1.660 posti letto attivabili con i ventilatori che sono già stati distribuiti alle regioni. Il dato è contenuto nel report settimanale del Commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri dal quale emerge che la regione con la percentuale più alta di pazienti in terapia intensiva - rispetto ai posti a disposizione - è l'Umbria, che ha un tasso di occupazione al 27,85%. Subito dopo c'è la Campania (21,71%) e la Sardegna (20,69%). In Lombardia la percentuale è al 15,69% mentre il tasso più basso si registra in provincia di Trento, con l'1,96%.