martedì 25 ottobre 2016

la castagna in Irpinia

Il territorio della provincia di Avellino è da secoli particolarmente vocato alla coltura della castagna, soprattutto nelle aree montane e pedemontane dei Monti Picentini e dell'Alta Valle del Sabato. 
Alcuni preziosi manoscritti attribuiscono ai monaci benedettini il merito di aver diffuso i primi castagneti in Campania e, in particolare, nei Picentini, nei secoli XI e XII. Altre testimonianze storiche documentano la coltivazione del castagno nel Serinese.
La castagna è attualmente tra i prodotti irpini più famosi e di qualità. E’ diffusa sull’intero territorio, in modo specifico nel Terminio, particolarmente a Montella - dove raggiunge l’eccellenza - e nel Partenio, soprattutto a Serino. 
La castanicoltura ha, pertanto, un ruolo rilevante nel quadro economico e produttivo delle aree in cui è praticata. 
Sono circa 5mila gli ettari di terreno dedicati a questa coltura e 100mila i quintali di castagne prodotti ogni anno, di cui una metà è solitamente destinata all'esportazione, e l’altra metà si divide fra le industrie di trasformazione e il consumo fresco.
Le più importanti cultivar diffuse in Irpinia sono: la Castagna di Montella IGP, la Castagna di Serino, la Castagna "marrone di Santa Cristina".
La castagna è notoriamente un prodotto molto versatile e viene impiegato in cucina e in dolceria. In cucina è usata nella preparazione di numerose zuppe, in pasticceria costituisce l’elemento base di marmellate, confetture, dolci, gelati e marrons glacés. 
Le castagne sono altresì molto apprezzate nelle versioni di caldarroste, lessate e secche. Possono anche essere essiccate e dalle castagne secche si ricava la farina utilizzata per preparare il castagnaccio. 
La Castagna del prete
Il nome indica soltanto una tipologia commerciale della “Castagna di Montella” che i buongustai possono mangiare soprattutto durante le feste natalizie.
La “Castagna del prete” è realizzata con le castagne in guscio essiccate, tostate e successivamente idratate con acqua. In particolare la preparazione prevede che le castagne, una volta essiccate a fuoco lento su graticci di legno di castagno, vengano tostate in forni ventilati e, infine, reidratate. Queste castagne, una volta sgusciate, mostrano un colore marrone intenso ed assumono il sapore caratteristico della caramellizzazione degli zuccheri.
Localizzata nell'area del Partendo e, in particolare, nei comuni di Summonte, Ospedaletto d'Alpinolo, Mercogliano, la “Castagna del prete” è riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole prodotto agroalimentare tradizionale italiano.

Nessun commento:

Posta un commento