mercoledì 4 novembre 2020

Covid, la Campania è «zona arancione»: ecco cosa si può fare e cosa è vietato

 

La Campania – è al livello di rischio 3, area intermedia, convenzionalmente chiamata «zona arancione». Cosa significa? Cosa cambia e cosa resta immutato nei comportamenti richiesti ai cittadini per limitare i rischi del contagio? Il panorama preciso sarà definito quando il governatore campano Vincenzo De Luca emanerà una nuova ordinanza tesa ad armonizzare le prescrizioni già in vigore con quelle nazionali. Le regioni, infatti, possono comunque sempre adottare misure più stringenti rispetto a quelle nazionali, come già successo, in Campania, per la scuola. Resta ferma la possibiltà che, col mutare del quadro epidemiologico, una regione scivoli in un diverso scenario di rischio e cambi, dunque, colore.


Ma nel frattempo vediamo quali sono le misure nazionali previste per le zone arancioni, destinate a restare in vigore 15 giorni. «Coprifuoco» alle 22 Analogamente a quanto previsto per tutte le regioni d’Italia alle 22 scatta il «coprifuoco»: ci si può muovere solo, autocertificazione alla mano, per «comprovate esigenze», motivi di lavoro, salute e emergenze . Come nel resto del Paese prevista la chiusura dei centri commerciali nei week end e lo stop ai corner giochi nei bar e nelle tabaccherie. Uscire e entrare dalla regione Nelle regioni che si trovano in questa fascia si può entrare e uscire dai confini regionali soltanto per «comprovate esigenze» dunque motivi di lavoro, salute e emergenze, attestati da un’autocertificazione da consegnare in caso di controllo. Il «transito sui territori è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti». Nelle regioni in fascia arancione è vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per «comprovate esigenze» di lavoro, studio, salute». Le scuole Sono «consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita». In Campania però, attualmente e fino al 14 novembre, le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili, sono chiuse per ordinanza regionale. Chiusi ristoranti e bar Sono inoltre sospese, e questa è la novità più rilevante, anche durante il giorno, « le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo». Le ordinazioni di cibo a domicilio sono sempre consentite e il cibo d’asporto può essere ordinato fino alle 22 con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. «Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro». Parrucchieri aperti Rimangono aperti invece parrucchieri e centri estetici, confermate le regole che impongono la capienza al 50 per cento sui mezzi pubblici, stop ai musei. Corsa e sport Consentita l’attività motoria e sportiva, purché all’interno del proprio comune e all’aperto. Palestre, piscine e centri sportivi sono chiusi.



 

 

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