martedì 4 giugno 2019

VENTIDUE ANNI DI “LOTTA”, MA SOPRATTUTTO DI POTERE (IO NON SONO UN LEGHISTA)


VENTIDUE ANNI DI “LOTTA”, MA SOPRATTUTTO DI POTERE (IO NON SONO UN LEGHISTA)
Risultati immagini per enrico mongielloColonna portante e braccio armato del berlusconismo, la Lega Nord è stata la grande protagonista dei governi Berlusconi, quelli che sono durati di più in assoluto nella storia della Repubblica italiana. La Lega ne è stata il più fedele alleato. I più furbi (e meno onesti) ci hanno raccontato in questi mesi che Matteo Salvini però è il nuovo che avanza, una nuova Lega che poco ha a che fare con il passato. Slogan facile smentito dai fatti: Salvini è in politica da 22 anni, ovvero dal 1993 ed è stato uno dei più fidati e influenti uomini al fianco di Umberto Bossi e Calderoli uomo di punta della lega milanese. Presenzialista in TV fin dai tempi in cui era consigliere comunale a Milano e io a Peschiera Borromeo paese alle porte di Milano, noi meridionale venivamo insultati con dei termini inaccettabili, tipo terroni di merda e altro, i leghista sono sempre stati invidiosi di noi meridionali perché eravamo e siamo più colti di loro su tutto. Di lui tutto si può dire tranne che sia “nuovo” alla cosa pubblica e privo di responsabilità di ciò che è stato. L’immigrazione è il vero cavallo di battaglia della Lega Nord. Senza il quale il partito si sarebbe già estinto da almeno due anni, travolto dai diamanti di Belsito. L’ultima proposta shock è stata quella di non far sbarcare i migranti e lasciarli in mare. Poi ha aggiunto: “vanno fatti salire su navi di soccorso e rimpatriati”. Operazione che molti hanno definito di pura demagogia, fondata sul modello australiano. Con una differenza che Salvini non cita: i costi che il governo australiano sostiene per pattugliare le sue coste sono cifre inimmaginabili per il nostro disastrato sistema finanziario. Costi e cifre che ovviamente Salvini non ha fornito. Quello dei migranti infatti è un business che sta arricchendo la’ndrangheta, la mafia turca e le varie cosche siciliane e calabresi. Quella stessa ndrangheta che è arrivata anche in Veneto, terra governata dalla Lega Nord. Sulla sua pagina facebook in tanti auspicano la morte per annegamento e il livello dei commenti è agghiacciante. 
Eppure la propaganda leghista è convintamente cristiana. Qualcuno però spieghi a Salvini che Gesù Cristo era figlio di profughi e la sua era una famiglia di immigrati. C’è chi glielo ha fatto notare a Natale quando il leader leghista ha tentato, riuscendoci, di strumentalizzare la richiesta di alcuni insegnanti di rimuovere, in nome della laicità dello stato, i simboli religiosi dalle scuole, come avviene ad esempio in Francia.  Immediata è stata la reazione di Salvini che ha chiesto ai suoi sostenitori di postare foto del proprio presepe sulla sua fan page. Gli sfugge però di notare che i concetti biblici circa l’accoglienza e la solidarietà siano di segno opposto rispetto alle sue posizioni in materia.                                 Quanto ai rimpatri immediati, qualcuno dica poi a Salvini che dall’altra parte delle coste non c’è alcun governo che possa svolgere il ruolo di interlocutore perché al suo posto ci sono gli orrori dello stato islamico. E magari gli ricordi anche che i terroristi non arrivano con i gommoni e che l’Italia accoglie meno rifugiati degli altri paesi.

Ma questo non conta nell’antipolitica di razzisti e populisti. In poche parole non sarò mai un leghista. Sono troppo fiero della mia terra, L’alta Irpinia.



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