Atto
Aziendale A.S.L. Avellino
Passo in avanti per l’Ospedale
“Criscuoli” di Sant’Angelo dei Lombardi.
Resta
l’amarezza per le mortificazioni del passato,
l’auspicio di aumento di specialistiche e dei posti letto per acuti.
Ipotesi di integrazioni all’Atto Aziendale
Questo Atto
Aziendale a prima impressione, pur facendo fare un passo avanti alla situazione
complessiva della struttura Ospedaliera "Criscuoli" di Sant'Angelo
dei Lombardi, presenta degli aspetti che
pongono alcune preoccupazioni. Preoccupazioni, in merito a prospettive future,
autonomia funzionale ed operativa, che fanno la differenza sulla qualità,
tempestività ed efficacia dell’offerta assistenziale. Trattandosi questa di una
prima ipotesi di Atto Aziendale, sarebbe opportuno aprire, tra forze
politiche,sociali, operatori ed organizzazioni territoriali, un confronto ed
una serena discussione. La struttura Ospedaliera “Criscuoli”, in primo luogo,
deve essere Ospedale, per emergenze e per acuzie in genere, affiancato dalla
qualificata, sempre meglio strutturata, attività riabilitativa, dalla
Fondazione “Don Gnocchi”. Credo che sarebbe utile, incrementare i posti letto
dell'Ospedale, per alcune branche o aree: Terapia Intensiva-Rianimazione, Urologia, Oculistica,
Ortopedia-Traumatologia, ovviamente con le attuali UU.OO.CC. di Medicina
Generale e Cardiologia, Chirurgia Generale, Nefrologia e Dialisi, con il Pronto Soccorso. Tutto questo anche alla luce
dell'andamento epidemiologico, della casistica corrente, dell’età media della
popolazione e dei suoi bisogni. Inoltre,
per dare, una volta per sempre,
“i numeri” di posti letto, inopportunamente in passato sottratti, necessari per
rispettare il Decreto Balduzzi. I piani
Ospedalieri, gli Atti Aziendali, in passato, sia recente, che remoto, con responsabilità
diffuse, hanno fortemente penalizzato, in termini di posti letto l’ Ospedale,
con soppressioni e cancellazioni di specialistiche che, avevano i numeri
qualificanti, tassi di utilizzo; inoltre, riducendo al lumicino la Medicina e la
Chirurgia si inventò una sorta di "vocazione riabilitativa della
struttura", mirando poi con
facilità alla sua complessiva soppressione. Invece, per vastità del territorio,
per l'assetto stradale, per le condizioni ambientali e meteo, per la distanza
da altri ospedali, sarebbe stato necessario potenziare la funzionalità del
Pronto Soccorso, delle UU.OO.CC. di base,
con diversificazioni e con
ulteriori specialistiche. Invece,
come con una sorta di costose "guerre stellari", l’Ing.Florio,
programmò la soluzione degli elicotteri, che dovevano sconfiggere il male, cioè
le malattie ed i traumi! Purtroppo fummo facili profeti, in proposito, si è registrato....un totale
fallimento, un grande sperpero di denaro. Con la strategia dell’allora
Direttore Florio, responsabile di assurde scelte, abbiamo dovuto registrare la
penalizzazione del “Criscuoli”, la riduzione dell’assistenza e con investimenti a dir poco sballati.
Quindi,
torniamo all’Atto Aziendale proposto, che comunque fa registrare un passo in
avanti importante, voglio augurarmi che, oltre a quanto già noto ed ufficializzato, si possa integrare e
modificare, per concorrere ad un ulteriore potenziamento e rafforzamento
dell'offerta dell'Ospedale "G.Criscuoli", per garantire ed offrire
assistenza ed assicurare l’emergenza alla popolazione altirpina, per una
migliore qualità della vita; insieme al
potenziamento del Polo Riabilitativo “Don Gnocchi”, affinché possa diventare, ancora di più, polo di attrazione e di riferimento
interregionale per la riabilitazione. In ultimo, il potenziamento dell’Ospedale “Criscuoli”,
oltre ad offrire, l’assistenza ai cittadini della zona, può essere chiamato a
svolgere una importante funzione di filtro rispetto all’A.O. “Moscati” di
Avellino, evitando intasamenti ed affollamenti al suo Pronto Soccorso. Perché
non valutare, tenuto conto anche delle realtà di altre regioni confinanti, la
potenzialità che l’Ospedale “Criscuoli” diventi una risposta alla
migrazione fuori regione; inoltre, con
la chiusura del P.S. dell’Ospedale di Pescopagano, il “Criscuoli” può essere anche polo di attrazione da quel
territorio e riferimento delle popolazioni
della “terra di mezzo”. Tutto questo, come abbiamo sempre detto in
passato, serve a garantire una qualità e dignità della vita tale per cui valga
la pena di restare ed evitare la desertificazione umana e sociale delle zone
interne della Campania e dell’Irpinia in modo particolare.
Comunque,
per quanto riguarda il P.O. “Criscuoli” ritengo siano possibili alcune
importanti integrazioni.
In merito al “declassamento della U.O.C.
di Chirurgia:
--Già
il pur criticato ’Atto Aziendale proposto da Florio, riconosceva alla struttura
di Chirurgia del P.O. “Criscuoli” di Sant’Angelo dei Lombardi,
per la quantità di attività svolta, per la casistica complessa affrontata, per
le giornate di effettiva degenza, per le attività di assistenza ai 115 pazienti
del Polo Riabilitativo “Don Gnocchi” ed alle attività del Pronto Soccorso,
finalmente riconosciuto ed inserito nella rete dell’emergenza, la dignità di Unità Operativa Complessa. Pertanto, ritengo che si possa evitare di
commettere errori di valutazione che
possono indurre a penalizzare e mortificare una struttura complessa ed
articolata, che pur in presenza di difficoltà, per carenza di personale, ha
meritatamente ottenuto ottimi risultati negli anni passati, come risulta dai
vari Report. Una disattenzione in proposito potrebbe portare, non solo
nell’immediato, ma anche nel medio termine, una caduta complessiva di qualità,
sia della Chirurgia, del P.S., che dell’Ospedale stesso, relegando l’attività
chirurgica ad interventi minimali. Non meno importante è il rischio che si
potrebbe correre con questa situazione di “declassamento”, quello di
disincentivare la presenza di giovani brillanti medici demotivati dalla scarsa
prospettiva organizzativa, strutturale,casistica e di carriera. Per cui, oltre
alle note motivazioni che indussero a
prevedere l’attribuzione di U.O.C. alla Chirurgia del P.O. “Criscuoli” di
Sant’Angelo dei Lombardi, si ritiene di fornire, di seguito ulteriori validi motivi: --Riconoscere,
come U.O.C. la Chirurgia del P.O. “G.Criscuoli” di Sant’Angelo dei Lombardi, anche
per una ipotesi organizzativa, strutturale e di responsabilità della Ortopedia, del Pronto Soccorso ed
Osservazione Breve e, perché no, della
Sala Operatoria. --Quindi, con un’articolazione organizzativa e di
responsabilità delle citate Ortopedia, Pronto Soccorso con Osservazione Breve e Sala
Operatoria, la Chirurgia del P.O. “Criscuoli” ha tutte le condizioni, le
caratteristiche ed i requisiti per essere strutturata come U.O.C. --In merito
al calcolo del numero dei posti letto
attribuiti al P.O. “G.Criscuoli” di Sant’Angelo dei Lombardi, numero complessivo 66 p.l., invito a voler rettificare tale
numero, per evitare di commettere errori macroscopici, di far continuare una
condizione errata di precarietà e di costante ed immotivato rischio, anche
rispetto a norme e condizioni, mai modificate, di leggi vigenti in materia, vedi
Decreto Balduzzi. (Disposizione che impone la chiusura di piccoli ospedali con
pochi p.l. <80).I 115 Posti letto di Riabilitazione sono assegnati dalla
Regione Campania, al P.O. “Criscuoli” di Sant’Angelo dei Lombardi, questi, posti
letto, sono, dati in gestione alla
Fondazione “Don Carlo Gnocchi”, ma restano comunque in ogni caso ed in ogni modo, assegnati al P.O.
“G.Criscuoli” di Sant’Angelo dei Lombardi.
Con questa giusta
correzione i posti letto, del P.O. “G.Criscuoli” per acuzie e per l’attività
complessa ed articolata della riabilitazione (66+ 115), ammontano complessivamente 181 posti letto. --La condizione di 181 posti
letto, oltre a sanare un grave errore o dimenticanza, metterebbe in condizione l’Ospedale
“Criscuoli” in una giusta situazione di sicurezza e stabilità operativa
nel tempo,
superando abbondantemente le condizioni del Decreto Balduzzi, favorirebbe anche
una maggiore armonizzazione tra Polo Riabilitativo e Ospedale. Con questa
correzione, potrebbero ricorrere tutte le condizioni ed i requisiti per una
piena autonomia organizzativa, funzionale e gestionale, dell’Ospedale “G.Criscuoli”,
con autonomia della Direzione Sanitaria, della Farmacia, della Terapia Intensiva
con Anestesia e Rianimazione, della Dialisi. -- Inoltre si rende necessario, a
mio parere, prevedere per il Pronto Soccorso una tipologia di organizzazione
con personale medico assegnato o dedicato. Tanto per una operatività
funzionale, continuità di gestione, sicurezza dei pazienti, che non saranno più
assistiti da medici sotto stress per orari, turni massacranti e viaggi vari, oltre che per una riduzione complessiva dei costi. Tony
Lucido
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