VENTIDUE ANNI DI “LOTTA”, MA SOPRATTUTTO DI POTERE (IO NON SONO UN LEGHISTA)
Colonna portante e braccio armato del berlusconismo, la Lega Nord è stata la grande protagonista dei governi Berlusconi, quelli che sono durati di più in assoluto nella storia della Repubblica italiana. La Lega ne è stata il più fedele alleato. I più furbi (e meno onesti) ci hanno raccontato in questi mesi che Matteo Salvini però è il nuovo che avanza, una nuova Lega che poco ha a che fare con il passato. Slogan facile smentito dai fatti: Salvini è in politica da 22 anni, ovvero dal 1993 ed è stato uno dei più fidati e influenti uomini al fianco di Umberto Bossi e Calderoli uomo di punta della lega milanese. Presenzialista in TV fin dai tempi in cui era consigliere comunale a Milano e io a Peschiera Borromeo paese alle porte di Milano, noi meridionale venivamo insultati con dei termini inaccettabili, tipo terroni di merda e altro, i leghista sono sempre stati invidiosi di noi meridionali perché eravamo e siamo più colti di loro su tutto. Di lui tutto si può dire tranne che sia “nuovo” alla cosa pubblica e privo di responsabilità di ciò che è stato. L’immigrazione è il vero cavallo di battaglia della Lega Nord. Senza il quale il partito si sarebbe già estinto da almeno due anni, travolto dai diamanti di Belsito. L’ultima proposta shock è stata quella di non far sbarcare i migranti e lasciarli in mare. Poi ha aggiunto: “vanno fatti salire su navi di soccorso e rimpatriati”. Operazione che molti hanno definito di pura demagogia, fondata sul modello australiano. Con una differenza che Salvini non cita: i costi che il governo australiano sostiene per pattugliare le sue coste sono cifre inimmaginabili per il nostro disastrato sistema finanziario. Costi e cifre che ovviamente Salvini non ha fornito. Quello dei migranti infatti è un business che sta arricchendo la’ndrangheta, la mafia turca e le varie cosche siciliane e calabresi. Quella stessa ndrangheta che è arrivata anche in Veneto, terra governata dalla Lega Nord. Sulla sua pagina facebook in tanti auspicano la morte per annegamento e il livello dei commenti è agghiacciante.
Eppure la propaganda leghista è convintamente cristiana. Qualcuno però spieghi a Salvini che Gesù Cristo era figlio di profughi e la sua era una famiglia di immigrati. C’è chi glielo ha fatto notare a Natale quando il leader leghista ha tentato, riuscendoci, di strumentalizzare la richiesta di alcuni insegnanti di rimuovere, in nome della laicità dello stato, i simboli religiosi dalle scuole, come avviene ad esempio in Francia. Immediata è stata la reazione di Salvini che ha chiesto ai suoi sostenitori di postare foto del proprio presepe sulla sua fan page. Gli sfugge però di notare che i concetti biblici circa l’accoglienza e la solidarietà siano di segno opposto rispetto alle sue posizioni in materia. Quanto ai rimpatri immediati, qualcuno dica poi a Salvini che dall’altra parte delle coste non c’è alcun governo che possa svolgere il ruolo di interlocutore perché al suo posto ci sono gli orrori dello stato islamico. E magari gli ricordi anche che i terroristi non arrivano con i gommoni e che l’Italia accoglie meno rifugiati degli altri paesi.
Ma questo non conta nell’antipolitica di razzisti e populisti. In poche parole non sarò mai un leghista. Sono troppo fiero della mia terra, L’alta Irpinia.
Nessun commento:
Posta un commento