Questa festa in onore di S. Antonio Abate, come ogni anno, apre il
carnevale di Montemarano. Infatti a partire da questa data ogni domenica
sfila per le vie del paese la famosa " mascherata" che suona la nostra
tarantella fino al primo giorno di Carnevale. I racconti narrano che nel
nostro paese, per tradizione, si offriva in onore del santo un
maialino, che girava liberamente per le vie del centro; tutti i devoti
provvedevano a dargli da mangiare e per finire passava la notte nella
stalle poste a disposizione. Oggi invece la tradizione vuole soltanto
l'accensione dei falò in piazza e nei vicoli del paese. Anticamente le
legne venivano raccolte per tutte le case e nasceva così la gara del "
falò più grande". La sera la si trascorreva mangiando patate nel fuoco,
bevendo vino rosso delle nostre cantine e ballando la nostra tarantella.
La mattina poi era di buon auspicio e in segno di benedizione del
santo, prendere un pò di brace dal falò e portarla in casa per accendere
il proprio camino. Oggi di tradizione resta soprattutto la sfilata, per
le vie del paese, di maschere in gruppo o singole che, ballando,
chiedono, per strada o per le case, " o suliticchio", cioè una piccola
offerta in denaro. La giornata termina, per usanza, mangiando( non solo
patate) e ballando per locali pubblici,a ritmo della famosa tarantella
di Montemarano. "
Assunta Marino
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